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Project description

Xautomata API

Pacchetto che fornisca una interfaccia semplice per usare le API di Xautomata in python

The full documentation can be fount at https://sherlogic.github.io/xautomata-hive/

Installazione

Il pacchetto si installa come un qualsiasi pacchetto python

pip install xautomata-hive

L'uso interno poi deve essere fatto con il solo nome hive

import hive

Manuale d'uso

La libreria hive è stata pensata per facilitare l'interazione con le API di XAutomata. Di seguito si trova un esempio dove viene chiesta la lista dei customers con codice DEMO, e si chiede di ottere il risultato paginato di 50 elementi per volta. Il risultato ottenuto (ricompattato in un unica lista) vine poi usato per estrarre lo uuid del primo customer per chiedere tutti i siti attivi di quel customer scelto.

L'uso di questa libreria garantisce una serie di feature aggiuntive automatiche, gestite dietro le quinte, di cui l'operatore non deve preoccuparsi:

  • warmstart: gestione di una cache locale per non rifare piu volte la stessa chiamata se non serve.
  • ratelimiter: vengono limitate le chiamate massime al minuto che si possono fare, garantendo l'impossibilita di dare fastidio al server inavvertitamente.
  • riautenticazione: se l'autenticazione usata scade per il troppo tempo passato, viene gestita in automatico la riatuenticazione.
  • paginazione: le chiamate troppo grandi vengono suddivise in automatico in sottochiamate per non chiedere tutto assieme.
  • richiamate: se una chiamata fallisce vengono fatti una serie di tentativi prima di restituire un errore.

Ogni metodo usato restituisce sempre una lista di elementi.

Le API trovate sullo swagger del proprio ambiente XAUTOMATA sono chiamabili in maniera semplificata come metodi della libreria XautomataAPI. In alternativa si puo usare una metodologia piu simile alla libreria request che richiede l'url dell'API. Di seguito i due tipi di approccio.

API come metodi

from hive.api import XautomataApi

root = ''
passw = ''
user = ''

xa = XautomataApi(root=root, user=user, password=passw)

customers = xa.customers(code='DEMO', like=True, page_size=50)

uuid_c = customers[0]['uuid']

sites = xa.sites(uuid_customer=uuid_c, status='A')

Si puo vedere come le chiamate alle API hanno la stessa terminologie trovata sullo swagger cosi come tutti i parametri di filtro evidenziati dentro lo swagger. Suddetti filtri vengono selezionati semplicemente aggiungendo la chiave:valore nel metodo scelto. In aggiunta ai filtri degli specifici endpoint sono presenti in aggiunta:

  • single_page: XautomataApi pagina sempre la chiamata, ma se impostato a single_page=True, la paginazione viene inibita
  • page_size: paginando in automatico, è sempre presente un valore di elementi per pagina. Importante ricordare che il risultato non viene restituito paginato ma sempre ricompattato in una unica risposta.
  • warm_start: per le chiamate in lettura è sempre possibile attivare la modalita warmstart che crea una hard cache locale, salvado la risposta in un file. Ogni volta che viene rifatta la stessa chiamata con gli stessi parametri (se in modalita warm_start), il risultato viene preso dal file locale invece che fare la chiamata al server.
  • kwargs: questa chiave prevede di ricevere un dizionario e sono valori vengono passati direttamente a request. Utile sono a chi sa cosa sta facendo e vuole un comportamento di request diverso dal default.

L'uso di ogni API è specializzato ai parametri specifici di quel API, per avere un dettaglio dei parametri usabili si puo consultare sia il docstring di ogni metodo, che contiene il dettaglio dei parametri usabili, cosi come lo swagger stesso. Ogni parametro presente nello swagger è riportato un modo speculare nei parametri di XautomataApi.

Nelle situazioni in cui viene richiesto un corpo delle API sotto forma di una lista di oggetti, la lista deve essere fornita per intero, come nell'esempio che segue:

from hive.api import XautomataApi
xa = XautomataApi(root='root', user='user', password='passw')

lista_uuid = ['uuid1', 'uuid2', 'uuid3']

customers = xa.sites_bulk(payload=lista_uuid)

API come url

In alternativa e' possibile usare XautomataApi tramite l'url dell'endpoint. La differenza chiave sul passare tramite questo approccio e' che si possono chiamare anche API non ancora implemetate in modalita metodi, o manipolare in modo piu diretto cosa viene passato alla chiamata. Resta ugualmente preferibile usare XautomataApi rispetto a request perche anche tramite la chiamta url vengono mantenute le proprieta di paginazione, cache, riautenticazione etc.

Qui di seguito si puo vedere la chiamata fatta per ottenere i clienti con codice 'DEMO' in modalita url.

from hive.api import XautomataApi
xa = XautomataApi(root='root', user='user', password='passw')

params = {'code': 'DEMO',
          'like': True}

customers = xa.execute(mode='GET', path='/customers/', params=params, page_size=50)

a differenza della modalita per metodi, in questo caso i parametri devono essere inseriti all'interno di un dizionario che viene passato a params se si sta fornendo un parametri, e a payload se si sta fornendo un corpo (tipicamente usato per le post)

tips and tricks

esiste un parametri privato _get_only che se forzato a True impedisce di usare API di POST/PUT/DELETE. Fatta eccezione delle bulk e query dove vengono inibite solo le chiamtate che andrebbero ad apportare modifiche al db

from hive.api import XautomataApi
xa = XautomataApi(root='root', user='user', password='passw')
xa._get_only = True

Come e' organizzato XA

La struttura di XA e' complessa e mescola assieme elementi di una gerarchia ad albero con elenedi da grafo, ma se ci si limita all'interazione con gli elementi dell'asset di un cliente la complessita si riduce un minimo.

Possiamo immaginare di avere l'asset di un cliente e una serie di servizzi che puntano all'asset, andando ad arricchire l'informazione li presente, oppure aggiungendo funzionalita.

L'asset

Come asset definiamo tutto cio' che costituisce il perimetro fisico del cliente. L'asset e' definito in modo gerarchico dalle seguenti componenti (in ordine gerarchica decrescente:

  • Customer
  • Site
  • Group
  • Object
  • Metric_type
  • Metric
  • Service

Ogniuno di questi livelli contiene informazione, il customer definisce il cliente, i siti definiscono le filiali del cliente, etc. Ogni livelli e' connesso con un legame uno a molti con il livello sottostante, quindi un sito ha dei gruppi al suo interno, ma un gruppo non puo essere in piu siti. Esiste un eccezione che sono i gruppi, per la maggior parte del loro uso mantengono una relazione uno a molti con i metric_type, ma un oogetto puo essere contenuto in piu gruppi. Quindi diciamo che tra i gruppi e gli oggetti c'e' una relazione molti a molti.

Ogni elemento puo essere identificato da una serie di chiavi primarie che comprendono anche lo uuid del suo livello superiore. Questo ovviamente non e' vero per gli oggetti per via della natura molti a molti con i gruppi.

I servizzi che chiudono la fila, sono una seconda eccezione: hanno una importanza gerarchica simile alle metriche, possono essere legate alle metriche con legame molti a molti ma possono anche non essere legate alle metriche e vivere completamente slegate dall'asset. I servizzi rappresentano informazione aggiuntiva calcolata partendo da valori del cliente o altri dati, non necessariamente sono legate all'asset. Se sono legate all'asset lo sono tramite le metriche, in questi casi esiste un puntamento verso tutte le metriche che hanno contribuito a formare il servizio.

La struttura dal customer al servizio rappresenta l'asset e viene chiamato albero.

Per navigare l'albero esistono API che permettono di ottenere le informazioni di legame di un layer con gli altri. Per fare un esempio, se conosco una metric e voglio sapere in quale object questa e' contenuta, nei dati della metric stessa e' presente lo uuid del metric_type che la contiene. Con quel uuid, posso ricavare i dettagli del metric_type in cui e' presente lo uuid del object che lo contiene. Con quel uuid posso andare a chiedere i dettagli dell'object che mi interessava conoscere.

E' altrettando vero nell'altra direzione, noto un objetc posso sapere tutti gli metric_type che lo compongono, sceltone uno posso chiedere tutte le metrics che lo compongono.

Questo modo di navigare l'albero trova alcune variazioni quando si cerca di superare i layer con relazioni molti a molti. Per conoscere quali groups contengono un object e viceversa, ci sono API apposta che dato uno dei due layer, ti restituisce il secondo. Questo vale anche per i services avengo la stessa natura molti a molti.

Esistono scorciatoie per navigare l'albero, queste scorciatorie vanno sotto forma del set di API tree_hierarchy. Questa API sono disegnate per recuperare un elemento nell'albero con tutti i suoi legami con i layer superiori.

Time series

L'asset rapresenta gli oggetti che producono dati, ma i dati stessi vengono raccolti in un posto diverso. Nello specifico nelle tabelle delle serie temporali. Tali serie si dividono in due tipologie, serie di stato e serie di valore.

Le serie di stato sono una successione di informazioni raccolte in dizionari, possono contenere ogni tipo di informazione e portano con se un indice di gravita. Le serie di valore sono successioni di numeri, ideali per raccogliere dati numerici come temperatura, velocita etc.

Le metrics sono il layer in cui vengono salvate queste serie. Ogni metric e' legata direttamente ad una e una sola serie temporale, sia essa di stato o di valore.

I services possono essere legati a serie temporali a loro volta, e , a differenza delle metrics possono puntare conemporaneamente sia a serie di valore che di stato.

Informazioni aggiuntive

Le ralazioni non finiscono con l'asset, esistono una miriade di informazioni aggiuntive esplorabili, come gli user, le dashboard e cosi via. Il modo di navigare questi legami e' pero lo stesso con cui si naviga l'albero.

La completa connessione tra tutti gli elementi richiamabili con API e' presentata nello schema qui di seguito

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xautomata-hive-2.1.2.tar.gz (38.2 kB view details)

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SHA256 68b6b36d240ae92dd89cdaf4816a7a7f8af18e9d2a2152d1222e572919869bd2
MD5 c5256a035674db2a066a5969a93c0b4b
BLAKE2b-256 bd3081e44575dac3c711245f2b8596ee1bff43a2fbd95311300d9d3639c0b72c

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